Zorzoi di Sovramonte

Il comune di Sovramonte appartiene alla rete antropica delle sue cinque frazioni (Servo, Sorriva, Zorzoi, Aune e Faller) allocate sull'omonimo altopiano o sulle falde di esso e a quella fisica delle Alpi Feltrine, in quella loro parte specifica che sono le appendici meridionali del monte Vallazza. Di questo sottosistema risultano particolarmente importanti i seguenti fattori: l'ambiente naturale e antropico; gli aspetti toponomastici, storici ed archeologici di esso; l'ideologia esistenziale di una microcomunità che, non superando mai i 4000 abitanti, ha espresso una decina di chiese con relativi svettanti campanili ed un numero impressionante di capitelli, edicole e luoghi sacralizzati, conservando in pieno secolo ventesimo una concezione premoderna dell'esistenza, con aspetti del tutto originali. E poi: la personalità di base degli abitanti; i caratteri essenziali dell'ideologia del villaggio, con riguardo particolare alle dimensioni della vita, della morte, dell'amore e del potere; il ruolo e la funzione della pieve e della comunità civile, variamente studiati dalla storiografia feltrina contemporanea. I primi documenti di natura geografica risalgono al Settecento ed ai primi dell'Ottocento, mentre quelli che testimoniano un interesse ed una percezione socio - ambientale per Sovramonte, chiamato ancora Sopramonte, risalgono alla seconda metà dell'Ottocento e risentono dei luoghi comuni propri dell'ideologia romantica.

I luoghi sono selvaggi, ma anche pieni di fascino e di suggestione, con viste spettacolari di panorami, valli, dirupi, orridi che meritano lo sforzo di chi faticosamente li ascende. Sorriva e il Sopramonte sono descritte, per la prima volta, come una sorta di alpestre "romitaggio", nella relazione inviata da Jacopo Facen allo storico della medicina Alfonso Corradi nel 1874. In questo montano contesto la "borgata di Servo" appare, similmente a Surripa, come una "villetta" posta sotto la Vallazza, unita e disgiunta parimenti dagli altri villaggi, tutti appartenenti al distretto di Fonzaso. I suoi abitanti, circa 600, "sono dediti ai lavori campestri durante la state e girovaganti per le Venete province o pel limitrofo Trentino per varie industrie, o girovaganti all'estero ai lavori ferroviarii, onde procacciarsi di che vivere per sé e per le loro famiglie".

Al centro dell'altopiano di Sovramonte, è ubicata una delle risorse agricole fondamentali di esso: la Campagna. È un'area pianeggiante di circa 30 ettari, a 600 metri d'altitudine: un bacino agricolo secolarmente utilizzato per la coltivazione di patate e fagioli, una sorta di serbatoio alimentare primario per le frazioni di Servo, Sorriva e Zorzoi. Questa fondamentale risorsa era stata divisa all'interno delle tre regole e successivamente dei tre comuni censuari e infine delle tre frazioni. L'alto grado di sfruttamento agricolo e la progressiva frantumazione della proprietà, dapprima comunale (non nel senso d'appartenenza al comune ma del pubblico demanio denominato "Beni comunali") hanno dato a partire dal Medioevo una ricchezza di toponimi che confermava come attorno alla chiesa di S Giorgio e più in generale all'interno delle tre regole non vi fosse ormai più alcun "nullum sine nomine saxum". Le tre frazioni centrali del comune, senza dubbio le più importanti del medesimo,utilizzavano a turno le pendici meridionali e occidentali del monte Vallazza, detto anche "montagna di Baverne". Tale ripartizione è interessante sia sotto il profilo socio antropologico che sotto quello storico e archeologico in quanto dava a ciascuna delle tre succitate frazioni elementi non secondari e non banali di identità culturale, di ricchezza fondiaria e persino di appartenenza religiosa, nonostante la presenza dell'unica plurisecolare pieve di Servo.

Il comune censuario di Servo, divenuto nel XIX secolo capoluogo del comune, utilizzava la "Campanea Servi", cioè quella parte della Campagna che da località Sóracase andava fino al colle e alla chiesa di S. Rocco, compresa la località detta "Muràa" e la cosiddetta "val dei mort", toponimo mutuato dalla fossa comune utilizzata per quella frazione nell'occasione delle pesti e dei colera, dal secolo XVI al secolo XIX, mentre Sorriva e Zorzoi poste a sud ovest dell'altopiano utilizzavano i lembi circostanti di esso denominati rispettivamente "campanea Surrippae" e "campanea sancti Zenonis".

Zorzoi (m. 635) è il paese più importante di del comune di Sovramonte.
Pregevole la chiesa di San Zenone del XV secolo, posta in posizione dominante sul percorso di una antica strada pre-romana e su una variante locale della strada romana 'Claudia Augusta Altinate', quindi sulla strada per il Primiero fino alla caduta della Serenissima. Conserva una preziosa tavola dedicata a San Zenone e a San Silvestro e una pala raffigurante la 'Morte di San Giuseppe'. Una bella via Crucis, con 14 capitelli, dal centro dell'angusto paese sale alla chiesa.